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Sportello antiviolenza

Lunedì pomeriggio 15,30/17,30
Martedì mattina 9,30/12,30
1 venerdì di ogni mese 9,30/12,30


Piazza Armerina (EN)

Chiama il 1522

Numero verde antiviolenza:
1522
Mobile H24:
320 94 40 262

Donazione 5x1000

Donazione 5x1000 (8)

Amici della associazione DonneInsieme "Sandra Crescimanno",
E' possibile sostenere gli sportelli antiviolenza e la "Casa di Sandra" - struttura di prima accoglienza per donne vittime di violenza, sole e/o accompagnate da figli minori.

Destinate il 5x1000 nella dichiarazione dei redditi con il seguente numero:

n. 91043950863  

 

 

 


L’associazione “DonneInsieme – Sandra Crescimanno”, impegnata quotidianamente nella lotta contro la violenza sulle donne con l’apertura infrasettimanale di uno sportello antistalking e antiviolenza, si occupa da sempre della divulgazione, attraverso progetti destinati alle scuole, della Storia delle Donne, che rappresenta un valore aggiunto nella lotta alla violenza domestica, e uno strumento valido, sia per le giovani donne che per i futuri uomini, allo sviluppo di una “cultura di genere”, che passa attraverso la conoscenza del contributo fondamentale che le donne hanno dato, lungo il corso della storia, in tutti i campi del progresso umano: dall’istruzione, alla ricerca scientifica, alla filosofia, alla vita sociale e civile della società.

In questa ottica, ed in previsione dell’8 marzo, si inquadra una riflessione di tipo sociale e culturale: esistono tante figure femminili che hanno segnato la nostra storia. Ma nonostante le donne siano state storicamente ben presenti nella vita delle nostre città, i dati statistici rilevabili dai centri urbani siciliani ed italiani sono piuttosto bassi quanto ad uno dei parametri che misurano il grado di equilibrio tra i generi: la toponomastica.

Le strade delle nostre città pullulano di nomi altisonanti: via Garibaldi, via Cavour, piazza Mazzini, Viale Vittorio Emanuele, etc.; ma quante di esse sono intitolate alle donne?
Una parte esigua.

Perché, ci chiediamo, quando si intitola una via, una piazza o altro ad un personaggio importante, volendo così significare il peso di quel personaggio nella rappresentazione che una città ha di se stessa, sistematicamente le donne passano in secondo piano?
Quanto pesano gli stereotipi di genere in tutti gli apparati simbolici che una città mostra, innanzitutto ai suoi abitanti, dal nome delle strade alla segnaletica stradale?

Lo stradario di Piazza Armerina non è aggiornato al 2013, e basta anche uno sguardo sommario alle nuove intestazioni delle strade della nostra città, per rendersi conto che non vi sono nomi femminili.
La questione potrebbe apparire marginale ai più, ma non è da sottovalutare: il cambiamento culturale, che ci auspichiamo e per il quale ci impegniamo quotidianamente, passa anche e soprattutto attraverso i simboli, che vanno corretti laddove necessario.

Pertanto, “DonneInsieme - Sandra Crescimanno” vuole farsi promotrice di una vera e propria politica di genere nella Toponomastica: chiederemo innanzitutto ai Sindaci ed alle Giunte comunali della provincia che venga istituita una commissione di toponomastica - da istituire ex novo, qualora non ci fosse - che si impegni ad intitolare le prossime vie, piazze, slarghi, giardini, scuole, musei, rotonde, biblioteche, piste ciclabili e quant’altro, a figure femminili, locali o nazionali, che hanno segnato significativamente la storia del nostro Paese.
Inoltre, in previsione della prossima giornata delle Donne, DonneInsieme sarà promotrice di un progetto sulla toponomastica femminile, in cui coinvolgerà le scuole superiori.

 

Rossella Murella

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La revisione del Codice Civile Italiano per opera del parlamento nazionale mi poneva fra le mani un argomento: la Donna, per vieto costume esclusa dai consigli delle nazioni, ha sempre subíto la legge senza concorrere a farla, ha sempre colla sua proprietà e col suo lavoro contribuito alla pubblica bisogna, e sempre senza compenso.

Per lei le imposte, ma non per lei l’istruzione; per lei i sacrifici, ma non per lei gli impieghi; per lei la severa virtù, ma non per lei gli onori; per lei la concorrenza alle spese nella famiglia, ma non per lei neppur il possesso di sé medesima; per lei la capacità che la fa punire, ma non per lei la capacità che la fa indipendente; forte abbastanza per essere oppressa sotto un cumulo di penosi doveri, abbastanza debole per non poter reggersi da sé stessa.

Anna Maria Mozzoni (1837-1920)

 

 

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Sabato 26 gennaio l’associazione “DonneInsieme - Sandra Crescimanno”, impegnata da anni nella sensibilizzazione al fenomeno della violenza di genere nel territorio ennese, ha incontrato il Sindaco del Comune di Barrafranca.
Erano presenti all’incontro, oltre ad alcune volontarie dell’associazione antiviolenza, l'assessore alle politiche sociali, Dott.ssa S. Ingala, la dottoressa A. Schirò, responsabile di settore dei Servizi Sociali di Barrafranca, il maresciallo Giordano, in rappresentanza dell’arma dei Carabinieri e il comandante della Polizia Municipale, dott.ssa M. Costa.

Il Sindaco, avv. Salvatore Lupo, ha espresso la ferma volontà di contrastare la violenza di genere, un problema che purtroppo è molto avvertito a Barrafranca.


Maria Grasso, presidente dell’associazione, ha ringraziato a sua volta il Sindaco ed ha presentato le nuove volontarie di Barrafranca: Stella Iraci (avvocato), Carmen A. Tomasello (operatrice), Simona Arena (avvocato) e Maria Concetta Bellanti (psicologa) che dopo avere affrontato il primo corso di formazione tenuto dall’associazione, sono entrate come socie effettive di DonneInsieme.

“Questo è un lavoro che non si può fare, senza la dovuta formazione – spiega Maria Grasso -; l’ambito del maltrattamento a donne e minori va affrontato in un certo modo dalle operatrici, psicologhe e avvocate che lavorano in un centro antiviolenza. Ma la formazione vale per tutti gli organismi che lavorano nel sociale, comprese le Forze dell’Ordine e gli operatori sociosanitari, al fine di creare una vasta Rete di sostegno per le vittime della violenza di genere.”

Maria Grasso spiega quale sia lo scopo della visita istituzionale a Barrafranca: “Noi vorremmo che il modello del nostro sportello antiviolenza e antistalking, unico nella provincia di Enna, fosse esportato anche a Barrafranca, dove la problematica del fenomeno è più grave di quello che si vede. “E’ come avere un ferito, signor Sindaco – continua la presidente –  e non avere l’ambulanza che lo possa soccorrere. Noi siamo l’ambulanza, ma abbiamo bisogno dell’Ospedale per poter soccorrere al meglio le nostre donne. Ciò significa che è necessario avere anche un appartamento per potere rifugiare le donne in caso di emergenza.

Il Sindaco si è detto disponibile, a nome della Giunta, ad aprire, all’interno del Comune stesso, uno sportello sul modello di quello armerino, dove inizialmente le nuove volontarie locali di DonneInsieme verranno affiancate dalle colleghe più esperte, che verranno appositamente da Piazza Armerina.   

“I casi di violenza di genere ci sono e arrivano spesso ai Servizi Sociali – afferma la dott.ssa Schirò – ma bisogna dare una riposta di emergenza ai casi che già esistono e soprattutto fare emergere il sommerso, che nella provincia ennese non è quantificabile.
Un centro antiviolenza a Barrafranca sarebbe opportuno, ideale e necessario.

Infine, alla chiusura dell’incontro, le volontarie di DonneInsieme hanno consegnato al Sindaco una richiesta scritta perché il Comune di Barrafranca si faccia promotore di una politica di genere nella Toponomastica, impegnandosi ad intitolare le prossime vie, piazze, scuole, musei, biblioteche e quant’altro, a figure femminili, locali o nazionali.

 

Rossella Murella

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Sabato 19 gennaio, nell'auditorium del magistrale di Enna, DonneInsieme ha risposto all'invito dei ragazzi dell'istituto psicopedagogico e del liceo classico Colajanni per parlare di violenza di genere e di stalking, e per presentare il centro antiviolenza: come sapete tutti, il nostro lavoro non consiste solo nella turnazione allo sportello, fondamentale per sostenere ed aiutare le nostre donne ad uscire dalla violenza di genere, ma altrettanto fondamentale è il compito di divulgare e sensibilizzare le giovani generazioni ad affrontare con consapevolezza un fenomeno sociale che nella provincia di Enna sta vedendo un drammatico aumento.
Ringraziamo i settecento ragazzi e ragazze che ci hanno voluto ascoltare e quanti ci hanno chiesto di andare avanti nella lotta alla violenza di genere.

VINCIAMO INSIEME QUESTA BATTAGLIA!

 

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E' accusato di violenza sessuale continuata ed aggravata e di lesioni personali aggravate, Alfonso Lupo, il medico ginecologo di 67 anni, dell'ospedale Umberto I di Siracusa, arrestato ieri mattina dagli agenti della polizia di Stato.
Con atteggiamenti contrari al lecito esercizio dell'attività medica, avrebbe molestato alcune sue pazienti con gesti invasivi del tutto inutili ai fini medico-diagnostici.

Nei suoi confronti è stata eseguita un'ordinanza di custodia cautelare domiciliare, emessa dal gip del tribunale di Siracusa, su richiesta della procura della Repubblica. Dopo le incombenze di rito, il ginecologo è stato condotto nella propria abitazione e disposto agli arresti domiciliari.


Una delle denuncianti è una assistita del centro antiviolenza "Le Nereidi" di Siracusa.

ESORTIAMO LE ALTRE DONNE CHE HANNO SUBITO LA STESSA SORTE AD UNIRSI ALLE DENUNCIANTI!
NOI VOLONTARIE DELLA RETE ANTIVIOLENZA SIAMO PRONTE E DISPONIBILI A DARE LA NOSTRA ASSISTENZA PSICOLOGICA E LEGALE
MA SOPRATTUTTO LA NOSTRA SOLIDARIETA' DI DONNE PER LE DONNE.


DonneInsieme "Sandra Crescimanno"

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31
Dec

Addio Rita

Written by Published in Donazione 5x1000

E' morta Rita Levi Montalcini, una donna unica, di quelle che non esistono più.
Una vita intera al servizio della scienza e della ricerca, mai disgiunta all'umanità e alla sensibilità verso i giovani di oggi.

Una grave perdita, per l'umanità.

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L'associazione "Donneinsieme - Sandra Crescimanno” di Piazza Armerina e il Rotaract Club – Distretto Persefone - domenica scorsa, al PalaFerraro di Piazza Armerina , hanno portato avanti la campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, consegnando agli atleti della squadra di basket del Ferrara Grottacalda le magliette che portano un messaggio simile a quello della nostra maglia: 
IO SONO UN UOMO E DICO NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE.
 
Portando in campo un messaggio stampato sulle loro magliette, i ragazzi del Ferrara- Grottacalda hanno voluto attirare l’attenzione degli altri uomini, coinvolgendoli ad esporsi e ad impegnarsi in prima persona su questo tema così delicato.
 
Noi Donneinsieme e ragazzi del Ferrara-Grottacalda invitiamo, ognuno nel proprio ruolo, individualmente e collettivamente, come sportivi, come volontari come genitori, come educatori, come amministratori, come cittadine e cittadini a dire NO alla violenza sulle donne e sulle bambine.... VINCIAMO INSIEME QUESTA PARTITA!
 
Ringraziamo il Rotaract Club "Zona Persefone" che ha finanziato l’acquisto delle maglie. 
 
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Partire almeno dall’età scolare, quando la famiglia non è sufficiente.
Insegnare ai bambini maschi il rispetto delle bambine femmine.
Insegnare loro l’amore per le donne.
Spiegare loro che la filosofia e la religione hanno sempre sbagliato, volutamente, criminalmente, perché hanno sempre detto che la donna è un essere inferiore.

Questo bisognerebbe ripetere ai bambini maschi, come un mantra: le donne sono la vita stessa degli uomini, sono la poesia, sono la bellezza e l’intelligenza, sono la conoscenza e la creatività.
Questo bisognerebbe “curare” nella mente umana maschile, infantile e adulta.
Si deve amarle, sempre, le donne.
Lavorare, ogni giorno, perché realizzino la loro identità.

Anche quando ci rendono folli, anche quando ci rendono la vita apparentemente più complicata: favorire in ogni modo che siano loro stesse, che siano libere.
Che siano donne. Perché soltanto così possiamo essere uomini.
Perché senza donne, noi uomini non esisteremmo nemmeno, non avremmo niente da dire, non avremmo niente da fare.

Se continueranno a uccidere le donne, gli uomini resteranno soli.
E scompariranno dalla faccia della Terra.
Come un brutto ricordo.


Paolo Izzo
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