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Sportello antiviolenza

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26
Jan

  

Sabato 26 gennaio l’associazione “DonneInsieme - Sandra Crescimanno”, impegnata da anni nella sensibilizzazione al fenomeno della violenza di genere nel territorio ennese, ha incontrato il Sindaco del Comune di Barrafranca.
Erano presenti all’incontro, oltre ad alcune volontarie dell’associazione antiviolenza, l'assessore alle politiche sociali, Dott.ssa S. Ingala, la dottoressa A. Schirò, responsabile di settore dei Servizi Sociali di Barrafranca, il maresciallo Giordano, in rappresentanza dell’arma dei Carabinieri e il comandante della Polizia Municipale, dott.ssa M. Costa.

Il Sindaco, avv. Salvatore Lupo, ha espresso la ferma volontà di contrastare la violenza di genere, un problema che purtroppo è molto avvertito a Barrafranca.


Maria Grasso, presidente dell’associazione, ha ringraziato a sua volta il Sindaco ed ha presentato le nuove volontarie di Barrafranca: Stella Iraci (avvocato), Carmen A. Tomasello (operatrice), Simona Arena (avvocato) e Maria Concetta Bellanti (psicologa) che dopo avere affrontato il primo corso di formazione tenuto dall’associazione, sono entrate come socie effettive di DonneInsieme.

“Questo è un lavoro che non si può fare, senza la dovuta formazione – spiega Maria Grasso -; l’ambito del maltrattamento a donne e minori va affrontato in un certo modo dalle operatrici, psicologhe e avvocate che lavorano in un centro antiviolenza. Ma la formazione vale per tutti gli organismi che lavorano nel sociale, comprese le Forze dell’Ordine e gli operatori sociosanitari, al fine di creare una vasta Rete di sostegno per le vittime della violenza di genere.”

Maria Grasso spiega quale sia lo scopo della visita istituzionale a Barrafranca: “Noi vorremmo che il modello del nostro sportello antiviolenza e antistalking, unico nella provincia di Enna, fosse esportato anche a Barrafranca, dove la problematica del fenomeno è più grave di quello che si vede. “E’ come avere un ferito, signor Sindaco – continua la presidente –  e non avere l’ambulanza che lo possa soccorrere. Noi siamo l’ambulanza, ma abbiamo bisogno dell’Ospedale per poter soccorrere al meglio le nostre donne. Ciò significa che è necessario avere anche un appartamento per potere rifugiare le donne in caso di emergenza.

Il Sindaco si è detto disponibile, a nome della Giunta, ad aprire, all’interno del Comune stesso, uno sportello sul modello di quello armerino, dove inizialmente le nuove volontarie locali di DonneInsieme verranno affiancate dalle colleghe più esperte, che verranno appositamente da Piazza Armerina.   

“I casi di violenza di genere ci sono e arrivano spesso ai Servizi Sociali – afferma la dott.ssa Schirò – ma bisogna dare una riposta di emergenza ai casi che già esistono e soprattutto fare emergere il sommerso, che nella provincia ennese non è quantificabile.
Un centro antiviolenza a Barrafranca sarebbe opportuno, ideale e necessario.

Infine, alla chiusura dell’incontro, le volontarie di DonneInsieme hanno consegnato al Sindaco una richiesta scritta perché il Comune di Barrafranca si faccia promotore di una politica di genere nella Toponomastica, impegnandosi ad intitolare le prossime vie, piazze, scuole, musei, biblioteche e quant’altro, a figure femminili, locali o nazionali.

 

Rossella Murella

11
Sep

Carissime volontarie,
ho pensato che fosse importante "parlare" con voi che avete deciso o che state pensando di partecipare al Corso di Formazione di base per Operatrici di Sportello/ Centro Antiviolenza.

Alla base del lavoro dei Centri Antiviolenza vi è una profonda conoscenza delle cause della violenza domestica, delle diverse forme sotto cui si presenta e dell'impatto che ha sulle vittime, perchè la violenza lascia profonde cicatrici sia sul corpo che nell'anima, distruggendo l'autostima di un individuo.

Le volontarie degli sportelli e dei centri antiviolenza accolgono le donne nel pieno rispetto, con sensibilità, con empatia e avendo consapevolezza dei loro bisogni, sospendendo ogni giudizio personale nei loro confronti. Il nostro principale obiettivo è quello di accrescere la loro forza, così che possano prendere coscienza della loro condizione e intraprendere un percorso di autonomia che le liberi dalla spirale della violenza.

So che ognuna di voi è motivata a fare questo corso, ma so anche che, quando si scende in campo, tutto può diventare più difficile: ecco perchè prerequisito essenziale è la professionalità. Le operatrici devono essere adeguatamente formate e strutturate per lavorare in questo ambito, devono imparare a confrontarsi con le colleghe e soprattutto devono imparare a FARE GRUPPO.

Il GRUPPO è fondamentale perchè vi aiuterà a superare il dolore che vi pioverà addosso e vi consentirà di trovare, oltre alla vostra professionalità, le parole giuste per affrontare le varie problematiche che vi si presenteranno.

Care amiche, prima di compilare la scheda di iscrizione chiedetevi perchè lo fate facendo, perchè avete deciso di intraprendere questa strada, cosa sapete della violenza e com'è il vostro rapporto con le altre donne...

Chiedetevi se siete disponibili ad offrire qualche ora del vostro tempo in maniera assolutamente gratuita avendo "solo" come ricompensa il grazie di una donna che avete ascoltato, rincuorato e aiutato o il sorriso di un bambino che avete sottratto ad un padre violento.

Ci saranno momenti in cui penserete di avere fallito, quando per esempio le donne ritireranno la denuncia e ritorneranno a casa dal loro aguzzino: ma anche lì, dovete avere rispetto per le loro decisioni e, comunque, sappiate che non sarà mai un fallimento perchè avrete instillato dentro di loro una goccia di voglia di libertà, quella voglia che un giorno magari consentirà loro di uscire dalla violenza.

Voglio lasciarvi per poi, spero, ritrovarvi con le parole di una donna che riesce a cogliere l'essenza del dolore e a trasformarlo in forza viva...

"O donne povere e sole, violentate da chi non vi conosce.
Donne che avete mani sull'infanzia esultanti segreti d'amore,
tenete conto che la vostra voracità naturale non sarà mai sazia.
Mangerete polvere come io mangio polvere,
avrete sempre il filo della ragione che vi taglierà in due.
Ma da queste profonde ferite usciranno farfalle libere..."

Alda Merini


Un abbraccio in sorellanza. Maria Grasso

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